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L'azotemia riflette principalmente il contenuto di urea nel sangue che è presente in maggiore concentrazione rispetto ad altre sostanze azotate. Le sostanze di natura non proteica contenenti azoto sono varie (urea, acido urico, creatina, creatinina, amminoacidi, ammoniaca), ma l’urea è la frazione preminente, per cui s’identificano i suoi valori con quelli dell'azotemia. Valori elevati possono essere indice di cattivo funzionamento dei reni; tanto maggiore è l'azotemia, tanto minore è la funzione depuratrice dei reni. Condizioni tipiche di iperazotemia sono riscontrabili principalmente in patologie renali croniche, come la glomerulonefrite cronica e le pielonefriti. Ma anche in patologie acute come la insufficienza renale acuta ed in casi di ostruzione del tratto urinario e' presente iperazotemia. Tuttavia, si può avere un aumento dell’azotemia anche in altre condizioni che non riguardano i reni, disidratazione, ristagno di urina ed altri fenomeni. Si tenga presente anche che lievi rialzi possono anche essere dovuti a una dieta troppo ricca di proteine. Valori diminuiti si osservano nelle epatopatie gravi, in caso di malnutrizione, di celiachia ed in caso di gravidanza (nel terzo mese per aumentata richiesta di proteine. Molti farmaci possono causare un aumento dei livelli di azotemia nel sangue. In particolare: l'aspirina, le cefalosporine, la metildopa, alcuni agenti chemioterapici. E' consigliabile il digiuno da almeno 8 ore.
Campione: sangue
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