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l protocollo delle indagini sulla fertilità prevede come primo passo:
- per l'uomo uno spermiogramma e, eventualmente, i dosaggi ormonali;
- per la donna i dosaggi ormonali.
PER L’UOMO
Lo spermiogramma è il primo e più importante esame per valutare la fertilità maschile, perché dà informazioni sia sulla quantità che sulla qualità degli spermatozoi. I tre elementi che vengono valutati tramite lo spermiogramma sono infatti la quantità di spermatozoi, la loro morfologia (cioè la forma) e la loro motilità (cioè la capacità di muoversi).
Lo spermiogramma si esegue su un campione di liquido seminale ottenuto per masturbazione dopo un periodo di astinenza di almeno 3-5 giorni. L'eiaculazione deve avvenire in un contenitore sterile di quelli che si usano per l'analisi delle urine. La raccolta può avvenire presso il laboratorio o a casa propria, ma in questo secondo caso bisogna consegnare il campione entro 1 ora dall'eiaculazione, avendo cura di conservarlo nel frattempo a una temperatura simile a quella corporea, quindi non al freddo e non al caldo.
Il laboratorio esamina una serie di caratteristiche chimico-fisiche del liquido seminale, le più importanti delle quali sono:
Poi si conta la quantità di spermatozoi presenti nell'intero campione e, in base al volume, si calcola il numero di spermatozoi per ciascun ml di liquido seminale. La quantità di spermatozoi varia molto anche nello stesso uomo per motivi non sempre comprensibili; si considera fertile un seme che contiene almeno 20 milioni di spermatozoi per ml.
I dosaggi ormonali consistono nel misurare la quantità di ormoni presenti nel sangue, per stabilire se le ghiandole che li producono (ipofisi, tiroide ecc.) funzionano bene. Tramite i dosaggi ormonali è quindi possibile individuare squilibri ormonali che possono causare infertilità. I principali dosaggi ormonali maschili sono i seguenti:
Nome |
Alcune osservazioni |
FSH |
Un valore alto, unito a un valore alto di LH, può indicare ipogonadismo |
LH |
Un valore alto, unito a un valore alto di FSH, può indicare ipogonadismo |
Testosterone totale |
Nelle prime ore del mattino il valore risulta aumentato. |
Testosterone libero |
E' la parte libera (pari all'1-2%) del testosterone totale. |
Prolattina |
Un valore elevato, con testosterone basso e FSH ed LH bassi o normali, |
TSH |
Un valore alto indica ipotiroidismo; un valore basso indica ipertiroidismo. |
T3 e T4 |
Nell'ipertiroidismo il T3 e il T4 sono alti mentre il TSH è basso; nell'ipotiroidismo |
FT3 e FT4 |
Sono la parte libera (pari allo 0,3% del totale) del T3 e del T4. |
Non bisogna mai interpretare il risultato di un dosaggio solo in base ai valori che il laboratorio dà per normali, e in generale non bisogna basarsi sul risultato di un singolo dosaggio senza considerare il quadro generale, cosa che solo il medico può fare!
PER LA DONNA
Il protocollo delle indagini prevede come primo passo:
- i dosaggi ormonali.
I dosaggi ormonali consistono nel misurare la quantità di ormoni presenti nel sangue, per stabilire se le ghiandole che li producono (ipofisi, tiroide ecc.) funzionano bene o no. Tramite i dosaggi ormonali è quindi possibile individuare squilibri che possono causare infertilità. I principali dosaggi ormonali femminili sono i seguenti:
Nome |
Alcune osservazioni |
FSH |
Il dosaggio deve essere fatto il 3° giorno del ciclo o comunque tra il 2° e 4° giorno. Un valore molto basso può indicare ipogonadismo centrale, un valore alto indica diminuzione della riserva ovarica. Normalmente il rapporto LH:FSH è 1:1 (cioè i due valori sono quasi uguali); un valore di LH più alto dell'FSH può indicare sindrome dell'ovaio policistico. |
LH |
Normalmente il valore al 3° giorno del ciclo è quasi uguale a quello dell'FSH; un rapporto LH:FSH di 2-3:1 (cioè con l'LH doppio o triplo rispetto all'FSH) può indicare sindrome dell'ovaio policistico. L’LH raggiunge la massima concentrazione poco prima dell'ovulazione: si tratta del cosiddetto picco dell'LH, che determina la rottura del follicolo ovarico e l'ovulazione. |
Estradiolo (17-beta-estradiolo, E2) |
Un valore alto al 3° giorno del ciclo può indicare la presenza di una cisti funzionale rimasta dal ciclo precedente o una diminuzione della riserva ovarica. L'estradiolo aumenta di pari passo con lo sviluppo follicolare. |
Prolattina |
Un valore elevato può indicare la presenza di un adenoma ipofisario o la sindrome dell'ovaio policistico. Il valore della prolattina è facilmente influenzato dall'emotività (può bastare lo "stress del prelievo" per farlo aumentare), dunque in genere si esegue un dosaggio seriale, con due o più prelievi di sangue a distanza di alcuni minuti. |
Progesterone |
Il dosaggio si esegue al 21° giorno del ciclo o comunque 7 giorni dopo la presunta ovulazione. |
TSH |
Un valore alto indica ipotiroidismo; un valore basso indica ipertiroidismo. |
T3 e T4 |
Nell'ipertiroidismo il T3 e il T4 sono alti mentre il TSH è basso; nell'ipotiroidismo il T3 e il T4 sono bassi mentre il TSH è alto. |
FT3 e FT4 |
Sono la parte libera (pari allo 0,3% del totale) del T3 e del T4. |
Testosterone totale |
Il testosterone è il principale ormone maschile, dunque nella donna i valori sono normalmente molto bassi; valori molto alti indicano iperandrogenismo. |
Testosterone libero |
E' la parte libera (pari all'1-2%) del testosterone totale. Nella donna i valori sono normalmente molto bassi. |
Delta-4-androstenedione |
E' il principale ormone androgeno prodotto dalle ovaie, dunque un valore elevato indica iperandrogenismo di origine ovarica. |
DHEA-S |
E' un ormone androgeno prodotto dal surrene, dunque un valore elevato indica iperandrogenismo di origine surrenalica. |
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